La sua storia piu' gloriosa Duronia la visse in epoca pre-romana, quando proprio per la sua posizione strategica era diventata il "forziere" del Sannio. Proprio questa storia si dovrebbe ricercare con piu' passione, perche' di essa sono ancora visibili le traccia sulla "Civita". Le cosiddette "Mura Ciclopiche", che tutti possono ancora ammirare, costituiscono l'unica testimonianza di una vita certamente gloriosa!
L'unica testimonianza scritta di questa epoca gloriosa la troviamo nel grande storico romano Tito Livio, che pero' ci parla della morte di Duronia e cioe' della sua distruzione, avvenuta tra il 240 e il 230 a.Cr. In fatti nel cap. 39, non ricordo bene se del nono e decimo libro delle sue Storie, Tito draduce: Papiro (un senatore che comandava l'esercito romano nella terza guerra sannitica), dopo aver radunato un nuovo esercito, distrusse la citta' di Duronia". La cosa piu' interessante e' che Tito Livio attribuisce a Duronia il titolo di citta'. Dunque Duronia era una citta'.
Ad ogni modo la prima vita di Duronia si svolse sulla Civita, che e' uno dei tre speroni rocciosi che costituiscono il panorama di Duronia. Dei Duroniesi scampati alla feroce distruzione di Papirio e che non furono fatti prigionieri, alcuni passarono il Durone e secondo la tradizione, fondarono Civitanova, altri, invece, ritornando piu' tardi, si rifugiarono sull'altro cocuzzolo roccioso e diedero origine al primo nucleo dell'attuale Duronia.
La memoria più remota di Duronia è data da un diploma del 2 febbraio 1270 col quale Carlo I d’Angiò assegnava la metà del feudo di Civitavecchia a Raimondo Cantelmo, figlio di Bertrando signore di Roccavivara. Questo diploma, naturalmente, non esclude affatto che Duronia preesistesse fin dai tempi longobardi. Nel 1276 il feudo passò a Gentile della Posta, e quindi al figlio Bartolomeo.
Sul finire del regno di Carlo II d’Angiò, e cioè nel secolo XIV, era feudataria di Civitavecchia Isabella Filangerio. La famiglia Filangerio godeva nobiltà in Napoli nei Seggi di Nidoe Capuana, e conseguì nel 1444 l’abito di Malta.
Nel 1307 Isabella Filangerio assegnò alla propria figlia Isabella la metà dei corpi feudali di Civitavecchia, in occasione delle nozze con Roffredo Filomarino di Napoli.
Civitavecchia, per questo motivo passò in dominio della chiara prosapia dei Filomarino; dal declinare del secolo XIV fino alla metà del secolo successivo, Civitavecchia fu pertinenza della Contea di Montagano.
Nel 1450 Civitavecchia fu data in feudo forse alla famiglia Piscelli, mentre nella prima metà del secolo XVII Civitavecchia divenne feudo dei della Marra.
Ultima famiglia feudale fu quella dei d’Alessandro ducale di Pescolanciano.
Cosa vedere:
La rupe situata sulla Civita di Duronia, ricca di bellezze naturali, paesaggistiche ed archeologiche, è stata dichiarata Monumento naturale con decreto n. 21/2019 del Presidente della Giunta regionale del Molise.
Il “Gigante”, come è denominata la rupe dalla popolazione locale, ha il profilo di un maestoso volto dalle sembianze umane che rimanda l’osservatore non solo a scorci unici del paesaggio molisano, ma anche alla meditazione del più etereo concetto di anima, qui come spontaneamente figurata tra le labbra del “Gigante” nell’atto di librarsi nell’aria verso il cielo.