domenica, 13 aprile 2025

STORIA

Pietrabbondante è un incantevole borgo incastonato tra tre costoni rocciosi a 1027 metri sul livello del mare nel cuore del Molise. Con una storia che risale al X-XI secolo, Pietrabbondante fu un tempo capoluogo di una delle 34 Contee del Ducato di Benevento. Oggi, questa pittoresca località offre ai visitatori un viaggio nel tempo, tra antiche vestigia archeologiche, testimonianze storiche e paesaggi mozzafiato. Il suggestivo centro storico, dominato dal possente palazzo baronale dei Marchesani, racconta storie di antiche dinastie e tragici eventi familiari legati alle insurrezioni del 1860 e alla Seconda Guerra Mondiale. Da non perdere la torre dove Francesco Marchesani nascose la sua famiglia durante le violente rivolte del XIX secolo. Ma il vero tesoro di Pietrabbondante risiede nelle sue vestigia archeologiche. Il Santuario Federale di Calcatello, uno dei più importanti d'epoca sannita, offre un'affascinante immersione nella storia, nell'arte e nell'architettura dell'antica civiltà sannita. Inoltre, i resti di una fortificazione sannita su Monte Caraceno rappresentano una tappa imperdibile per gli appassionati di archeologia. Immerso in un paesaggio mozzafiato, Pietrabbondante offre anche opportunità per escursioni e trekking attraverso i suoi sentieri nascosti tra prati, arbusti e boschi. Godetevi panorami spettacolari sulla valle circostante e respirate l'aria pura delle montagne.

 
Il sito di Pietrabbondante 
 
Il sito per la sua monumentalità è considerato il più importante luogo di culto della confederazione dei Sanniti Pentri. L'area archeologica in località Calcatello (quasi 1000 metri di altitudine) si trova in posizione panoramica dominante la valle del Trigno. Aveva un ruolo politico, a carattere confederale, con la partecipazione di una vasta comunità di Sanniti. Le prime testimonianze di frequentazione risalgono al V secolo a.C., tuttavia soltanto a partire dal IV secolo è possibile riconoscere le prime strutture legate al culto e poste nell'area sud-orientale. Fin dalle fasi più antiche appare stretto il legame tra questo santuario e l'esercito, come testimoniano le numerose armi votive dedicate nell'area sacra. Come altri luoghi di culto, già esistenti all’età delle guerre sannitiche, ebbe una sistemazione monumentale tra la fine del IV e il III secolo a.C., con la costruzione del cosiddetto tempio ionico. Una seconda sistemazione, in seguito alla distruzione di Annibale del 217 a.C.,è testimoniata all'inizio del secolo successivo dalla costruzione del tempio A, che prospetta un antico percorso viario. Solo alla fine del II-inizi del I secolo a.C. verrà realizzato il complesso tempio (B)- teatro, con uno schema tipico dell'età ellenistica mediato dall'ambiente campano e latino. Gli ultimi scavi hanno indagato l'area a sud-ovest del complesso monumentale teatro-tempio, mettendo in luce altri edifici connessi all’area sacra, individuando l'importante domus publica. Nel 1857 iniziarono ufficialmente gli scavi nell’area da parte del governo borbonico, che fece confluire gli oggetti ritrovati nelle raccolte dell’attuale Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L’area del santuario è stata poi indagata a partire dal 1959 dal Prof. Adriano La Regina. Il teatro, parte integrante del santuario, era delimitato da un poderoso muro in opera poligonale e attualmente conserva i primi tre ordini di sedili in pietra con le spalliere sagomate ed i braccioli scolpiti a forma di zampe di leone alate.