Si ipotizza che i primi feudatari del nucleo originario fossero i Pietravalle che, oltre a Nucium, possedevano tra l’altro anche i feudi di Pietravalda (territorio di Salcito) e il feudo Gambatesa (contrada disabitata nel territorio di Lucito). Nel XIII secolo Licetum passò alla famiglia Marchisio nota per essere anche titolare di Castelbottaccio, Lupara e Campodipietra. Nel XIV secolo Lucito passò ai Di Sangro e successivamente ai Piscicelli. Nel 1655 Lucito viene venduta sub-asta da Berardino Piscicelli a Francesco Capecelatro che ne ebbero il possesso fino all’eversione della feudalità.
COSA VEDERE:
Sant’Angelo in Altissimo
Nella parte settentrionale dell’agro di Lucito, nei pressi del tratturo Celano-Foggia, sono presenti i ruderi (località Morgia Sant’Angelo) dell’ex chiesa/monastero dedicato a San Michele Arcangelo, uno dei primi in assoluto dedicati al Santo nel Sannio. Eretta in epoca longobarda, la chiesetta fu subito donata 774 d.c. insieme ai terreni circostanti ed alcune famiglie di servi, dal principe longobardo Arechi II al monastero di Santa Sofia.
Palazzo Capecelatro
In origine era il castello medievale. La famiglia Capecelatro comprò il castello nel 1655 trasformando la struttura in residenza baronale. Il palazzo a pianta rettangolare ha due piani inferiori e uno nobile con annessi agli esterni gli stemmi antichi.
Chiesa San Nicola di Bari
Le origini della chiesa sono incerte. Nelle Rationes Decimarum appare però la prima menzione di un clero, “Clerici Liceti” (1308-1310). E’ possibile che con il terremoto del 1456 la chiesa abbia subito gravi danni. Dopo la ricostruzione la chiesa fu ampliata nel XVI secolo. Nel 1805 un nuovo grande terremoto scosse il Molise e la chiesa fu completamente restaurata nel 1897.